Da sempre il connubio con la musica è ben presente nel mondo calcistico, basti pensare agli inni delle varie squadre, coinvolgenti ed orecchiabili, come il nostro, ideato e scritto dalla brava Francesca Varaldo o diventati autentiche icone (vedi Grazie Roma di Antonello Venditti). Altre volte invece il calcio è stato solo un pretesto per raccontare un qualcosa oltre l’ambito sportivo: come dimenticare “ Vita da mediano “ di Ligabue e la sua strofa “Lavorando come Oriali, anni di fatica e botte e vinci casomai i mondiali” quale metafora della vita di ogni giorno oppure, per venire ad un ambito locale, la coinvolgente “Cerezo” con cui il cantautore varazzino, Emmanuele Dabbono, usa il tifo per la Samp per descrivere il controverso rapporto con il padre. Ecco questo è il terreno preferito da Marco Francia voce e chitarra degli Animal House Band, appassionato sin da ragazzo, di musica e composizione con il sogno, neppur tanto segreto, di diventare un autore. Ed autore Marco lo è diventato regalandoci una marea di emozioni con i suoi brani, a partire dall’ormai celebre “Fantasque” (dedicata al ricordo della storica discoteca cittadina n.d.r.) con cui ha conquistato la notorietà nazionale arrivando all’ottavo posto nel noto concorso musicale “ Sotto il cielo di Fred”. Ma è con il brano “Bianca” che Marco riesce ad aprire tutti i cassetti della memoria di noi cairesi doc (ovviamente boomers) riportando in auge non solo i ricordi ma anche i profumi ed i sapori della nostra giovinezza: dal mitico muretto prospiciente Via Roma, alla focaccia di “Costanza” sotto i portici o la farinata di “Luciano” in piazza. E poi, per noi malati di Cairese, ci sono quelle strofe fantastiche: ”Cairo sono io sulle tribune del Rizzo, a tifare una squadra imbattibile come il tuo sorriso, come quel giocatore imprendibile, ma che demonio lo sai…. si chiamava Antonio” Un riferimento evidente al “Re di Cairo” Antonio Marcolini, ma anche un ricordo indelebile che il buon Marco sa narrare alla perfezione avendolo vissuto da vicino quale giocatore della squadra juniores che, in allenamento incrociava i bulloni con quei ”campioni” che portarono la Cairese sino ai fasti della serie C2. Eh si, perché non tutti sanno che Marco era una punta dai piedi buoni che riuscì’ ad arrivare sino alla prima squadra gialloblù (stagione 1989/90) ma che poi, dovette fare i conti con infortuni che ne condizionarono la carriera proseguita in altre squadre valbormidesi. Anni ruggenti e pieni di entusiasmo di cui, grazie alle canzoni di Marco Francia, torna vivo il ricordo magari con l’aiuto anche di qualche foto rigorosamente in bianco e nero e a questo proposito, non perdetevi quella che vi proponiamo qui sotto, scattata negli spogliatoi del “Rizzo” (Marco è il terz’ultimo a destra) in cui appaiono amici che purtroppo ci hanno già lasciato come Oscar Tarigo, Giovanni Rando ed Emmanuele Scarcia. Complimenti Marco e grazie per averci fatto rivivere la spensieratezza di quegli anni in una Cairo vincente (sotto tutti i punti di vista) ma soprattutto in quella che era la ”nostra “ Cairo, perché (come dice l’ultima strofa della canzone) “ Cairo…. siamo noi !!“