Cairese 2020/2021
La sfida di domenica con il Finale non può non riportarci con la mente alla stagione 2020/1, (la seconda consecutiva profondamente condizionata dalla pandemia e dalle restrizioni dei vari lock down) in cui il duello tra gialloblù e giallorossi fu uno dei leitmotiv del campionato al punto di incontrarsi, nel breve volgere di pochi mesi, per ben 4 volte. Fu davvero un campionato anomalo, sospeso dopo solo quattro giornate e ripreso ad aprile inoltrato con solo 14 squadre al via divise in due gironi con la Cairese che, proprio perdendo in casa con il Finale, chiuse al terzo posto qualificandosi comunque per i play off ove trovò sulla sua strada i ragazzini terribili del Rivasamba liquidati con un perentorio doppio 3 a 0. Così in semifinale si ripropose la sfida con i rivieraschi allenati da Buttu ma questa volta ad avere la meglio furono i gialloblù che prima vinsero per 1 a 0 al “Brin” ( finalmente alla presenza del pubblico seppur contingentato) con il primo goal tra i “grandi” di Mykola Bablyuk e poi limitarono i danni al “Borel” perdendo per 2 a1 ( in una gara che passò alla storia per l’ultimo goal in assoluto del “Cobra” Diego , che di lì a poco appenderà gli scarpini al chiodo n.d.r.) ma qualificandosi per la finale con il Ligorna che si giocò sul terreno del Chittolina di Vado domenica 20 giugno. C’erano grandi aspettative per quel match che poteva regalare alla Cairese il ritorno in serie D dopo 30 anni esatti dall’ultima volta, ma in realtà le cose andarono in maniera ben diversa con i genovesi allenati dall’ex Monteforte che palesarono sin da subito una superiorità indiscutibile tanto da trovarsi dopo soli 7 minuti in vantaggio di ben 2 reti e gestendo senza problemi l’intera gara chiusasi sul 3 a 1 grazie al goal gialloblù di Marc Tona. Delusione per l’esito della finale a parte si trattò di una stagione davvero positiva in cui mister Mario Benzi ed i suoi ragazzi seppero trovare la voglia e le motivazioni per superare gli scogli di un periodo oggettivamente complicato, passato tra allerte, soste forzate, tamponi pre- gara e ovviamente tanti contagi. L’essere riusciti ad arrivare in fondo, oltretutto centrando l’accesso ad una finale, fu un risultato eclatante ma soprattutto il lento ed inesorabile ritorno ad una vita ( finalmente) di nuovo normale fu di fatto la vittoria più bella per tutti noi.