Appeso alla ringhiera del “Lionello Rizzo”, per anni ha fatto bella mostra di sé uno striscione che recitava “Cairese 1980/81, come te non c’è nessuno”. Ed in effetti quel panno commemorativo, ha saputo raccontare meglio di tante parole, ciò che la squadra gialloblù riuscì a combinare in quella magica stagione. Da tre anni Cesare Brin si era issato al comando della società e sino ad allora, i risultati erano stati decisamente al di sotto delle aspettative: un quinto posto la prima stagione, secondi il campionato successivo, (con l’aggravante di averlo concluso alle spalle dei rivali della Carcarese) ed ancora una piazza d’onore nel terzo torneo. Un filotto di mancate vittorie, che il vulcanico presidente farmacista, davvero mal digeriva. Cosi nell’estate del 1980, insieme all’inseparabile duo composto dal ds. Spinello e dal mister Persenda, si mise al lavoro centrando in un sol colpo tre mosse destinate a sbaragliare il campo: dal Savona ingaggiò il bomber Antonio Marcolini, poi aggiunse fosforo a centrocampo con l’arrivo del genovese Carlo Cazzola ed infine trovò la giusta spalla per Marcolini prendendo una “seconda punta “di qualità come l’ex- acquese Roberto Moretti. L’impatto sul campionato fu devastante, sin dalle prime giornate la Cairese si issò in testa alla classifica e per tutte le avversarie, a cominciare dalla quotata Intemelia, non ci fu nulla da fare. Giornata dopo giornata la squadra gialloblù, imperversò sul campionato come un autentico tornado e alla fine il freddo linguaggio dei numeri lasciava davvero poco spazio all’immaginazione. Dei 60 punti disponibili la Cairese ne conquistò 56, frutto di 27 vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta giunta per altro, a giochi fatti, all’ultima giornata in casa della Finalborghese. Insieme alla vittoria finale arrivarono a cascata anche una serie di record, a partire da quello italiano dei punti conquistati, (sino ad allora detenuto da Spoleto e Libarna con 55), poi quello delle reti realizzate ben 77, ed infine quello delle vittorie consecutive addirittura 19. Marcolini fu il vero deus ex machina della situazione segnando 34 reti, risultando il capocannoniere di tutti i campionati dilettantistici di quella stagione e guadagnandosi sul campo quell’appellativo di “Re di Cairo” che i tifosi adoranti gli appiopparono.  Il ghiaccio era finalmente rotto, l’incantesimo spezzato, la corsa della Cairese targata Brin poteva cominciare … verso quella Serie C2 che arrivò qualche anno dopo.

Tratto dal libro “Diario gialloblù” di Daniele Siri

 

CAIRESE 1980/81

In piedi da sin. Persenda (All), Lupi, Pala, Fadda, Bertone, Lucchesi, Caviglia, Badano, Poggio, Bressan. Acc. Da sin. Moretti, Grasso, Marcolini, Petrangelo, Barbiero, Cazzola, Collenghi (Mass.)