CAIRESE 1981/2
La Cairese scesa in campo al “Ferraris” di Genova contro la Busallese per la Coppa Liguria riservata alle vincitrici dei 2 gironi di Promozione. In piedi da sin. Persenda (All.), Lupi, Sacco, Fadda, Sacco, Badano, Rusca, Spinello (Ds), Brin (Pres.) Accosciati da sin. Collenghi (Mass.), Cazzola, Marcolini, Petrangelo, Bertone, Grasso, Zunino. Per la cronaca la Cairese vinse quel trofeo per 4 a 2 dopo i calci di rigore.
Vinto il campionato di Prima Categoria in carrozza, la Cairese approdò in Promozione, ove non rivestiva di certo i favori del pronostico. Erano altre le squadre accreditate per il salto di categoria a cominciare dai cugini della Carcarese . E l’inizio del torneo sembrò dare ragione ai pessimisti, dopo la vittoria di Finale arrivarono il deludente pareggio interno con l’Andora e poi la sconfitta di Loano, che aprì un periodo di polemiche. Sul banco degli imputati finirono soprattutto Persenda ritenuto inadatto per la categoria e il nuovo acquisto Tonino Sacco frettolosamente “bollato” come bollito. Brin però confermò la fiducia al mister e dopo un buon pareggio in quel di Arma contro l’Argentina, per “l’illustre ammalata” come la definirono alcuni giornali arrivò il tempo del derby con la Carcarese che veleggiava in testa alla classifica. Quella fu una settimana di proclami (“ Vinceremo a Cairo” profetizzò il presidente biancorosso Pastorino) e di paura , nei covi dei tifosi albergava il timore di affrontare i cugini che solo sette giorni prima avevano annientato la corazzata Varazze. Ma quel 18 ottobre, davanti a 3000 tifosi festanti, vinsero i gialloblù trasformando quel successo in un autentico trampolino di lancio per il resto del campionato: in una partita che passerà alla storia del club come il “derby del coniglio” per assurdo per Marcolini e soci fu più difficile acchiappare i roditore, lanciato in campo dai tifosi ospiti, che battere per 2 a 0 gli uomini di Nocentini. Dalla settima giornata, i gialloblù inanellarono una lunga serie di partite positive, con delle prestazioni irresistibili alternate a gare meno entusiasmanti anche se sempre apprezzabili per grinta e determinazione , come i pareggi ottenuti sugli ostici campi di Ventimiglia o Varazze dove a farla da padrone era l’agonismo . L’allungo decisivo i gialloblù lo piazzarono dopo l’undicesima giornata, conquistando per sei gare consecutive l’intera posta in palio. Di particolare importanza la vittoria con la Levante C, in una gara che si potè disputare regolarmente ,nonostante una copiosa nevicata caduta il venerdì prima, grazie alla fattiva opera dei tifosi che , lavorando tutta la notte alla luce dei fari, resero praticabile il campo di gioco. Fu la prima dimostrazione tangibile di un connubio tra squadra e città che durò per molti anni. Contro i “marinai” genovesi si assistette ad una partita davvero emozionante ed il successo finale ( 2a1 )permise di scavare il primo, significativo vantaggio sugli avversari diretti. Di vittoria in vittoria, (importante il successo a “Borzoli” contro una Sestrese abituata a fare delle mura amiche un fortino inespugnabile ) la Cairese prese la testa della classifica per non lasciarla più sino alla fine. La serie di successi si interruppe di colpo al “Rizzo” contro quella Loanesi che , si rivelò l’autentica bestia nera per Zunino e compagni. Si arrivò così al 14 febbraio giorno di S. Valentino, ma soprattutto giorno di Carcarese- Cairese:derby di rivincita o del definitivo allungo ? Per i biancorossi era l’ultima spiaggia, solo vincendo potevano riaprire i giochi, ed invece il rullo Cairese passò anche sul “Corrent” (3a0), dominando in lungo ed in largo la gara , ipotecando la promozione, e regalando ai propri tifosi l’enorme soddisfazione di poter guardare dall’alto in basso i “cugini” dopo lunghi anni di vacche magre. Dopo la vittoria subentrò però un inevitabile rilassamento di cui fu abile ad approfittare la Dianese che inflisse ai gialloblù la seconda sconfitta stagionale. Ma non si trattò che di un piccolo passaggio a vuoto, i ragazzi di Brin si ricompattarono immediatamente, ricominciando a vincere) fino a centrare quella “benedetta” promozione , che divenne ufficiale il 25 aprile pareggiando in casa l’Alassio. Non fu certamente una partita da ricordare per il gioco espresso, ma a riaccendere l’entusiasmo arrivò la notizia della sconfitta della Carcarese in quel di Finale. La vera festa però si celebrò all’ultima giornata di campionato, in un “Lionello Rizzo” pavesato a di decine di bandiere. Novanta minuti di bel gioco, la vittoria sulla Sestrese, e poi la rituale invasione di campo. La classifica finale incoronò i gialloblù con 7 punti di vantaggio sui cugini, mentre Levante C, Varazze ed Argentina finirono a distanze siderali. La Cairese volò così in Interregionale… i confini liguri per Brin ed i suoi ragazzi erano diventanti , improvvisamente, stretti… altre emozionanti sfide si prospettavano all’orizzonte.
Tratto dal libro “Diario Gialloblù” di Daniele Siri