STAGIONE 1983/4, QUELLA DELLO SPAREGGIO
Quel terzo posto conquistato nell’esordio in Interregionale non saziò la fame di successi che animava il duo Brin- Spinello, anzi l’aver calcato con successo nuovi palcoscenici non fece che rinforzare la voglia di rendere sempre più competitiva la squadra. Così in quell’estate del 1983, la Cairese venne rivoltata come un calzino, al posto di Borsalino arrivò il tecnico genovese Angelo Seghezza, un tipo schivo ma preparato come pochi. Tanti eroi della doppia promozione (Cazzola e Marcolini su tutti) lasciarono rimpiazzati da una marea di volti nuovi: il bomber Marazzi, il tornante Busolin, il mediano Pascale ed il fluidificante Maurizio Berruti che, con ben 9 reti, risultò l’arma segreta della squadra. Dai cugini della Carcarese arrivò poi il difensore Vincenzo Eretta, destinato a costituire, con Bertone, una coppia di centrali di assoluta sicurezza. Ad onor del vero l’avvio non fu dei migliori e alla terza giornata arrivò la sconfitta di Pinerolo a minare certezze, ma il gruppo si compattò e reagì alla grande infilando una serie di risultati utili che permisero di arrivare al giro di boa al secondo posto alle spalle del Cuneo. Il girone di ritorno propose da subito il crollo dei biancorossi della ”provincia granda” e la vittoria finale divenne un affare privato tra Cairese e Pro Vercelli. Alla settima giornata arrivò però la seconda, e ultima sconfitta stagionale, in quel di Andora. Una brutta botta che Brin faticò ad assorbire, manifestando, propositi di ritiro. Ma ci voleva ben altro per abbattere la determinazione del “Presidentissimo”, che somatizzata la batosta spinse la squadra all’ inseguimento della “Pro”. Neanche lo scontro diretto andato in scena al “Robbiano” contribuì a chiarire la questione, finì 0 a 0 con Bernini bravo a parare un rigore al bomber Gino. La svolta alla 13° giornata, la Cairese batté in rimonta l’Aosta, mentre le “bianche casacche” caddero, anch’esse ad Andora sotto i colpi del futuro gialloblù Ottonello. A due giornate dal termine le due fiere rivali erano appaiate in testa alla classifica e a Cairo si cominciò a sognare ad occhi aperti, il calendario sembrava favorire i gialloblù che vinsero senza problemi le proprie gare, ma anche i vercellesi vinsero ad Aosta con una facilità che suscitò sospetti ed una marea di illazioni. Quarantatrè punti pari, spareggio inevitabile…… come sia andata a finire in quel piovoso pomeriggio di Alessandria, purtroppo, lo sappiamo bene.
Tratto dal libro “Diario gialloblù” di Daniele Siri