Essere imparziali e mantenere un occhio lucido su quanto accade è più facile quando non si è emotivamente coinvolti nelle vicende. Daniele Siri, addetto stampa della prima squadra, ama la Cairese, la segue come giornalista da tantissimi anni, e ne è grande tifoso, “il tifoso numero uno” come molti dicono. E se lo dicono un motivo ci sarà. Guardando insieme a lui le partite lo si capisce. Ma la sua qualità più grande è quella di affiancare al cuore gialloblù la professionalità e la profondità introspettiva delle sue analisi, che lo rendono un testimone oggettivo e attento degli eventi. Passione racchiusa in un libro, Diario Gialloblù. Firmati da lui, gli articoli che su Tuttosport raccontavano l’epopea della Cairese di Brin. Ha collaborato con La Gazzetta del Lunedì, L’Ancora e il mensile L’Interregionale. Inoltre, per lungo tempo ha fatto parte dell’emittente radiofonica Teleradio Cairo 103.
Cosa ha significato per te passare a far parte della società dopo che ne hai raccontato le avventure da fuori per così tanto tempo? “Si tratta di un’esperienza gratificante anche se maturata in un periodo che definire particolare è un eufemismo. Far parte integrante della società per cui ho sempre tifato è coinvolgente: un conto è sostenerla dagli spalti o, come nel mio caso, raccontarne le vicissitudini tramite articoli sui giornali o trasmissioni radiofoniche, e altro è vivere in prima persona gli accadimenti cercando, nel nostro piccolo, di far sì che tutto possa procedere nel meglio nonostante i mille problemi che questa maledetta pandemia ci sta creando”.
Forse non tutti sanno che Daniele è anche un tifoso rossoblù. Non preoccupatevi, niente Vado né Rocchettese. Si tratta del Bologna. Da dove nasce questa passione? “Tifo Bologna da quando nel 1964 vinse il suo settimo e ultimo scudetto. Quella squadra fantastica composta da campioni come Haller, Bulgarelli , Pascutti e Nielsen ( che era il mio idolo) mi conquistò e da allora non l’ho più abbandonata nonostante 2 retrocessioni in Serie C. Ricordo bene quando da piccolo mia mamma mi “fece “ una maglia rossoblu con scritto Nielsen con cui andavo a giocare al “campetto” delle Opes. Tutti gli altri ragazzi erano tifosi di Juve, Milan o Inter, vi lascio immaginare gli “sfotto’ continui, ma per me quella era la maglia più bella e tale rimane oggi a decenni di distanza… ovviamente alla pari con quella gialloblù”.
La società Asd Cairese coglie l’occasione per ringraziare Daniele per il prezioso contributo che sta dando in questa difficile stagione e per tutte le righe scritte sulla Cairese negli anni augurandogli un buon compleanno!