“Una bella punta, che sa proteggere il pallone. Un giocatore generoso, umile e che gioca per la squadra. Sa muoversi in campo. Ma è soprattutto un bravo ragazzo, che ha deciso di fermarsi con noi e che merita di essere il capitano. Anche per come trascina i compagni. Nonostante l’infortunio, lo scorso anno ha dimostrato di tenere molto alla squadra non mancando mai a nessuna partita. Né in casa né in trasferta”. Con queste parole, il tecnico della Juniores Massimiliano Brignone descrive Alessio Muca, punto di riferimento dell'”under” gialloblù che oggi compie 19 anni.
Muca ha iniziato a giocare a calcio all’età di 7 anni, nella Carcarese, e poi a 10 anni è passato al gialloblù della Cairese. Terminati gli studi superiori lo scorso anno, corso geometri del Patetta, al momento sta svolgendo il praticantato presso lo studio dell’architetto Bergero. “Sarà banale ma è la verità, le mie passioni sono giocare a calcio e divertirmi con i miei amici”, afferma. Di fede juventina, ammira in particolar modo Paulo Dybala, “anche se in questa stagione non sta rispettando le aspettative”, tiene a puntualizzare.
Anzitutto, tanti auguri. Come ti trovi con la Cairese e come giudichi la squadra?
Con la Cairese mi trovo bene. Sicuramente siamo partiti male quest’anno ma la rosa è all’altezza del campionato.
Non so se ritorneremo a giocare presto ma appena si potrà rigiocare cercheremo di salverci il prima possibile e poi si vedrà.
In estate alcune prime squadre si sono fatte avanti. Nonostante ciò hai deciso di rimanere fedele al gialloblù…
Sono felice dell’interessamento e ringrazio le squadre che hanno chiesto di me durante la scorsa estate, ma dopo un infortunio che mi ha tenuto lontano dal campo per tutta la stagione ho preferito restare a Cairo per riprendermi al meglio.
Desideri raggiungere la prima squadra della Cairese?
Sicuramente la prima squadra della Cairese è il massimo a cui si può ambire in Val Bormida, ma non so se la Cairese punterà mai su di me, se così dovesse essere sarò pronto”.
Come descriveresti il rapporto con mister Brignone?
Potrei scrivere un libro se dovessi raccontare il rapporto con mister Brignone in questi duea anni. In campo è un grande allenatore per come sa gestire lo spogliatoio, per la carica che trasmette e per come ci difende, perché se vinciamo siamo stati bravi noi giocatori invece se perdiamo è il primo a mettersi in discussione e questa non è una cosa da tutti. Invece, fuori dal campo per me è come un amico perché ci si può parlare di tutto e cerca sempre di aiutare, e non scorderò mai come mi è stato vicino durante il mio infortunio. Si parla sempre di mister Brignone però vorrei spendere anche due parole per l’altro mister, Canavese, con il quale ho un bellissimo rapporto e anche lui è stato molto importante per me durante il periodo in cui non potevo giocare e lo ringrazio con tutto il mio cuore. Canavese per me non è un “secondo mister” ma un allenatore che vale e deve essere rispettato come il “primo” mister Brignone.